Camera 431 con vista, verso sud.

Una grande valigia arancione era occupata da vestiti e altra roba pubblicamente riconosciuta come necessaria: dalle pantofole alle spazzole, dagli stivali imbottiti alle sciarpe interminabili. Un’altra invece, blu, era il mio bagaglio a mano: quello che consideravo davvero indispensabile. Dentro c’erano i libri che amavo di più, alcuni manga che non avevo ancora letto e gli appunti per il romanzo che dovevo tradurre. E ancora: il notebook, l’hard disk, il mio mp3 tutto rock e Masayoshi Yamazaki e la mia PSP. La mia consunta Play Station 3 sarebbe rimasta a mio padre, che non aspettava altro.
                                                        Tratto dal romanzo “Colazione Internazionale”

Vi scrivo da uno delle migliaia di hotel che Roma, la nostra Capitale, offre ai viaggiatori come me, col suo panorama costellato di tetti in mattoncini rossi e qualche cupola a comparsa. Sono nella città in cui il mio autore preferito, Haruki Murakami, ha scritto il romanzo “Dance Dance Dance” interamente tra il 1987 e il 1988.
Eh sì, sono in viaggio. Per lavoro, per crescere, e per il futuro che vorrei.

Martedì 3 gennaio 2017 ha avuto inizio il mio nuovo percorso professionale. Sono stata fortunata o – più semplicemente – determinata a intraprendere una carriera che rispecchiasse i miei studi, cosa rara nell’Italia di oggi. L’azienda che mi ha “adottata” è tra le più note, una grande realtà e una grande opportunità. Quando sono stata contattata per la firma, quasi non ci credevo. I prossimi tre mesi saranno di formazione. Formazione che vuol dire crescita, crescita che fa rima con viaggio. Viaggio, che implica il far amicizia con sé stessi.
Sono sempre stata un’ottima amica di me stessa, e non ho problemi a stare da sola. Tuttavia, non posso fare a meno di pensare al romanzo che ho pubblicato nel 2014, “Colazione Internazionale”, in cui lanciavo una ragazza simile a me in giro per il mondo: la sua valigia, come avrete letto nella citazione, era piena di cose. Di tutto, fuorché un motivo per restare.
Per me, partire non è stato semplice come avrei potuto pensare qualche anno fa. Nel tempo, da Gloria mi sono forse avvicinata un po’ di più ai personaggi del romanzo che nei prossimi mesi pubblicherò con la casa editrice Lettere Animate, “Il Cuore di Novarkandya”. Ero finalmente pronta a restare. Durante l’ultimo anno sono cambiata molto, e solo chi mi conosce davvero bene sa notare la differenza.

Purtroppo non si campa di ideali, a cena non riempiono lo stomaco e non consentono di mettere su famiglia, né avere una casa, o realizzare un’impresa che contribuirà a rendere il mondo un posto migliore, anche se di poco. Per questo sono qui, a scrivervi dalla camera 431 di un hotel romano che guarda a sud, dove è rimasto il mio cuore. In un certo senso, il mio lavoro è fatto di persone e per le persone, e dietro tutte quelle storie appena accennate io rivedo quelle che vorrei stringere forte, proprio in questo momento, le stesse per cui sto cercando di dare il massimo.
Mi manca il mio ragazzo, lo riascolto in ogni canzone che mi tiene compagnia quando sono sola e lo rivedo e lo rileggo in tutti i film e in tutti i romanzi in cui il protagonista è un eroe.
Mi mancano i miei genitori e i miei nonni, che hanno fatto un ottimo lavoro con me, mi hanno cresciuta libera. Mi mancano i miei zii. Mi mancano le risate con i miei cugini, le parodie improvvisate con la mia miglior amica e le birre con il mio miglior amico. Mi mancano le chiacchierate con le splendide amiche che il liceo mi ha regalato, e le quantità esorbitanti di cibo condivise in sere d’estate e sere d’inverno, mentre ci guardavamo diventare adulte.

Mi manca, e temo continuerà a mancarmi, più tempo per scrivere. Approfitterò però della sera per continuare a scrivere il mio terzo romanzo, il mio secondo fantasy, quando non sarò così stanca da squagliarmi sul cuscino. Conto di terminare la stesura entro quest’anno, e ottimisticamente vorrei concludere anche la fase di revisione entro dicembre.
Magari ascolterò più musica, scoprirò il jazz – una delle note tra i buoni propositi del 2017 – e aspetterò con ansia di fare qualche partita ai videogames. Scoprirò nuove librerie, comprerò nuovi libri. Il tutto senza smettere mai di pensare alla meta, e alle persone che ne fanno parte.

Grazie a tutti, vi terrò aggiornati sui prossimi eventi. Seguendo la mia pagina ufficiale su Facebook potrete leggere diverse note di valigie rotte e corse rocambolesche di aeroporto in aeroporto, aneddoti piuttosto simpatici. In modo da viaggiare insieme.
Inoltre, nei prossimi giorni, dovrei avere qualche notizia dalla casa editrice circa il periodo di pubblicazione de “Il Cuore di Novarkandya”. Spero quindi di tornare a scrivervi presto.

Non mi resta che augurarvi buona serata, e alla prossima!

roma

Informazioni su Daniela Apparente

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